lunedì 31 maggio 2010

l' unica freak tra voi sono io

riapro il blog dopo lungo tempo ed eccolo là, tutto il dolore di un uomo riversato su pagine virtuali, non fisiche ma, ahimè, con altrettanto peso.
eppure spalanco gli occhi, esterrefatta, nel notare quanto possa io essere stata incompresa, malinterpretata, e non tanto dal povero Riccardo che, vivendo la vicenda dall'interno, subisce su di se il fardello di un coinvolgimento emotivo che gli impedisce, per forza di cose, una visione nitida della realtà, quanto piuttosto da tutti gli altri...pietosi commenti consolatori rivolti all'orgoglio del maschio ferito dall'insensibilità femminile (con tanto di annessa serie di clichè...), e neanche uno (o magari una, uno sarebbe pretendere troppo -clichè chiede clichè) che dalla superficie semplicistica delle apparenze abbia deciso di scavare un po' più in profondità, proseguire nel cammino dell'analisi arrivando a domandarsi, ad esempio: cosa la spingerà a tenere codesto comportamento nei riguardi di questo silenzioso, misterioso individuo?
beh, amici -ah no, dimenticavo, sono più sola che mai-, visto che non siete riusciti a risalire al sentimento che in me genera quest' uomo ve lo confesso io -rullo di tamburi..-...quest'uomo...mi inibisce, mi pone in uno stato di allerta continuo -e ora, cosa dirà?cosa farà?saprò rispondergli a tono?- che mi spinge a reagire prima che lui agisca, per dirlo in linguaggio elevato, a prenderlo per il culo prima che smascheri l' imbarazzo che mi provoca la sua imprevedibilità.
ecco. la freak ha svelato le sue carte -chissà se ora potrà ancora giocarsele a proprio vantaggio?
fate le vostre riflessioni, gente.
nel salutarvi -a debita distanza-, ci tengo inoltre a sottolineare che, al fine di ottenere coloritura drammatica, sono stati indebitamente trascritti insulti che posso giurare di non aver giammai lanciato nei confronti di chicchessia, nonchè sono state fatte illazioni gratuite su di un ipotetico suggeritore, del quale avrei necessitato per ricordare il compleanno di Riccardo: menzogna, vile menzogna. Con qualche ora di ritardo, ma l'ho ricordato da me. date il giusto tempo all' impulso elettrico di raggiungere, attraverso le sinapsi, l' assai lontano neurone successivo.
addio

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