lunedì 17 gennaio 2011

Venerdì 21, si chiude in bellezza, The Station Agent

Ragazze, ragazzi, signore, signori, bambini, bambine, adolescenti, anziani, coetanei... siamo giunti alla fine. Eh sì, la conclusione della prima rassegna organizzata dagli Ebbri di Cinema andrà in scena, in tutto il suo splendore, venerdì prossimo, 21 gennaio 2011. È anche la prima volta che scrivo 2011 e fa un effetto strano. Ma non mi sembra il luogo più idoneo a trattare argomenti tipo il tempo che passa, l'età che avanza, ecc.
Senza entrare troppo nei dettagli, in questo mondo sempre più simile al pronostico di quel 1984 orwelliano, si è scoperto che la globalizzazione è un'arma a doppio taglio. E, per una volta, ci siamo feriti noi. Tutto questo per dire, in totale onestà e in modo poco chiaro, che ci siamo imbattuti in contrattempi imprevisti. Perciò abbiamo dovuto rivedere quelli che erano, sin da principio, i piani per la serata di chiusura.
Ma niente paura! Mica facciamo le cose a caso. Perciò, in un baleno, pronti come dei ninja ben addestrati, abbiamo tirato su un programmino niente male. Avevamo un'ottima rete di salvataggio, c'è da dire.
Ora la smetto di parlare criptico, perché mi capisco solo io. Passo a presentare, concretamente, il film.
Inizieremo, come consuetudine, con un paio di corti. Teniamo volutamente i titoli degli stessi in incognito. Abbiamo optato per la sorpresa. Forse sono di parte, ma vale davvero la pena assistere a questa serata anche solo per questi due cortometraggi.
Ma sarei ingeneroso con il piatto forte della giornata. Abbiamo notato, ascoltando i pareri del pubblico a fine proiezione, che il nostro pubblico dimostra di apprezzare particolarmente il cinema indipendente americano. Hanno infatti riscosso notevole successo i "piccoli" Kabluey e Baghead. E non può farci che piacere, vista la sconfinata passione che ci lega a questo genere di film e, più in generale, di vivere ed interpretare il cinema.
Per questo, e non solo, concluderemo con The Station Agent. In verità, qui in Italia, si chiama semplicemente Station Agent, senza l'articolo. Trovo fenomenale come certe distribuzioni non ritengano opportuno dare risalto a certi film ma, con sadismo, modifichino anche in maniera impercettibile (sicuramente immotivata) il titolo. Polemiche sterili a parte. Il film, del 2003, è scritto e diretto da Thomas McCarthy. Il nome, ai più, non dirà molto. Basti sapere che la sua seconda opera è "L'ospite inatteso", che ha fruttato al grande Richard Jenkins una nomination agli oscar come miglior attore protagonista nel 2008.
Ed ecco il trailer.



La presenza di un cast eccellente (spicca il nome di Michelle Williams, seppur in un ruolo minore) e una storia umanamente molto coinvolgente hanno permesso al film di raccogliere il premio del pubblico al Sundance e quello della giuria al festival di San Sebastian. In più il National Board of Review l'ha inserito in una speciale classifica fra i dieci film dell'anno.
Serve altro per invogliarvi?
Sarà una splendida serata, cercheremo di chiudere in bellezza. Con la promessa che torneremo presto. Anche troppo. Ci vediamo alle 21:00, come al solito, al cineclub Detour in via Urbana 107. Mi raccomando.
Pace.

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