domenica 6 giugno 2010
TITOLO RASSEGNA
Come giustamente mi fa notare il sempre più arguto Pennywise, oltre che via mail comunico anche sul Blog la mia bizzarra proposta sul Titolo per la rassegna che sconvolgerà il modo planetario di fare rassegne...ci sarà un prima e un dopo...ma bando ai cazzeggi, vengo al sofisticatissimo titolo, costatomi ore e ore di pensieri...:
(S)PAZZI METROPOLITANI
freak, solitudini, movimento tra città e cinema
che ne pensate?
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E io, pure in questa sede, dico: A me, me piace.
RispondiEliminaCiao tutti, faccio un po' la voce fuori dal coro discendo che... nonzo. Sono un po' perplessa sul gioco di parole onestamente, da un lato la doppia Z a pelle mi ha causato stridore di denti, dall'altro mi sembra un po' fuorviante e riduttivo indicare i freak come pazzi. Vero è che non ho un'idea migliore per il momento, ma lascerei perdere il gioco di parole. Il sottotitolo invece me piace. La prossima volta cercherò di essere più costruttiva.
RispondiEliminaRibadisco pure io la mia approvazione. Sinceramente, non saprei creare di meglio.
RispondiEliminascusate, ma siamo così sicuri che la città c'entri poi molto con la nostra questione?
RispondiEliminasi, ok, la concentrazione di alienati è maggiore, ma nei titoli che abbiamo proposto vi sembra abbia un posto così rilevante? non si tratta piuttosto, come avevo già accennato, di freak generati dalla contemporaneità?certo, l'urbe ne è luogo d'elezione, ma non fulcro generativo, credo. no?
O bene...il mio intento era appunto quello di smuovere un pò le acque, poi il titolo può essere questo o un altro ovviamente. L'importante è pensarci sù. Ma per quanto riguarda la "città" sì, credo di sì, è importante. Almeno per me il tema della solitudine metropolitana è sempre stato centrale. E per i titoli proposti, beh, credo che film come PTU, VERSO IL SOLE, FOLLOWING, GOOD MORNING AMAN o persino i film di Kaurismaki, abbiano come evidentissimo protagonista occuto proprio lo spazio metropolitano, la città. Ma naturalmente io parlo per me e tutto è opinabile. Quindi opiniamo allegramente!
RispondiEliminaOK dopo una notte insonne a pensare a una proposta da sottoporre dopo aver sfracellato i maroni sulla grammatica, m'è venuto in mente di parlare di LABIRINTI METROPOLITANI + sottotitolo di Saviano. Il labirinto come luogo di smarrimento, di confusa introspezione, di confusione e che cela altresì il superfreak, il minotauro.
RispondiEliminaBTW anche secondo me la città rimane sfondo fondamentale del nostro discorso, se vogliamo parlare di contemporaneità credo che sia lo scenario per eccellenza, e dai nostri discorsi mi è sembrato che fosse terreno comune per tutti noi, a partire dal piano concreto per arrivare a un piano più simbolico.
Gnao!
ok,proprio questo volevo sentirmi dire,perchè significa mettere in dubbio alcuni titoli,tipo:
RispondiEliminaBAGHEAD, è un gioiellino, ma che c'entra?si potrebbe dire che i protagonisti fuggono dalla città per poter essere creativi...si...
MR LONELY, è un film sui sosia di personaggi famosi (???)
BRONSON, parla di un tizio che si fa 30 anni di carcere in isolamento(sfido io a non diventare freak, pure in un bel carcere di campagna)
per gli altri credo che il collegamento sia rintracciabile, anche se credo dovremmo limare ulteriormente il discorso...
magari per giovedì cerchiamo di venire ognuno con un corto da proporre, se no non ne caviamo un ragno dal buco -dio quanti ragni ho sognato stanotte, non avete idea...qualcuno sa che significano?
cmq si, il labirinto rende l'idea e si, direttone, anche a me quelle due zz avevano messo un po' paura, però cerchiamo un giochino di parole altrettanto accattivante...
RispondiEliminabesos
direttone sta per direttore, era un superlativo assoluto...
RispondiEliminaIo sono d'accordo un po' con tutti, ognuno ha detto cose sensate (e questo mi stupisce, lo ammetto). Tanto per cominciare, la metropoli è uno dei temi e quindi è giusto inserirlo nel sottotitolo. Ma non è il tema centrale; come ha detto la stimata Elena, in Mr. Lonely la comunità di sosia vive addirittura in un casolare in campagna e la galera di Bronson sarà si all'interno di una città, ma insomma...
RispondiEliminaPerò, va ammesso, neanche il freak è il tema centrale. Il discorso si è allargato oltre il limite e racchiudere tutto nel concetto di freak parrebbe un'energica tirata per i capelli.
Il titolo prosposto dal direttone (da oggi e per sempre direttone) è un pochino banalotto. Lo dico fuori dai denti. Vero è che la doppia "z" è piacevole come le palle sudate di un uomo di 300 chili posate sulla spalla destra. Tuttavia quella di Pietro, a mio avviso, rimane un'idea decente. Forse da modellare.
P.S. I ragni, dice, si manifestano nel sonno quando si sta vivendo una situazione di disagio o di oppressione che turba oltre misura anche nel sonno.
D'accordo con Riccardo...il mio è un titolo che ho buttato là, ma ha la voglia di creare un "effetto". Era quella l'idea. Ma ce ne potrebbero essere tanti altri, l'ho fatto solo per dare il là alle proposte, che non dubito, saranno migliori della mia!!! Per il tema: ma perchè o freak o città? Perchè non possono essere i due poli? Ci sono delle connessioni tra i due temi, sfruttiamole, ma non ci si deve fossilizzare su "in quel film ci sta il freak, e in quell'altro la città"...io penso che una tematica più vasta e sfaccettata sia meglio, mentre una specifica fossilizza...e fossilizza anche le eventuali analisi critiche...P.S se in Mr LONELY si vive in un asolare di campagna può essere che la città abbia allontanato queste persone, lo possiamo immaginare...chi vieta interpretazioni che creano nuovi spunti?????
RispondiEliminaok ok, l'interpretazione è creazione di nuovi testi e non scalata verso un senso univoco -questo concetto mi sembra interiorizzato da tutti- ma non credete che allora le connessioni tra i film dovrebbero seguire un ideale percorso di senso strutturato da noi e non affastellarsi secondo il principio del "tutto quello che è compreso tra i due poli città/freak", buttato li a cazzo perchè tanto, si sa, basta pensarci su 5 minuti e un collegamento qualsiasi esce fuori?
RispondiEliminainfatti quella è l'idea...e non so per gli altri ma io non ho sparato titoli a cazzo, ci ho pensato più di 5 minuti...per l'esattezza 7 minuti 30 secondi e 27 centesimi all'ultimo fotofinish!
RispondiEliminache sofisticato humor britannico eh! Mi fustigo da solo senza bisogno che "me ce mandate"...ahahahahah
RispondiEliminaMa non ti preoccupare che lo humor britannico ci piace!
RispondiEliminaAllora, leggendo le vostre preziose riflessioni, mi sono trovata d'accordo su vari punti. Va bene non fossilizzarsi su dei poli, benissimo pure trovare un nostro percorso(e tra l'altro la fuga dalla città e lo scontro con la provincia c'è pure in uno dei film che ho proposto io, quindi possiamo trovare affinità tra i titoli), concordo pure con la necessità del titolo ad effetto. Indipendentemente da quello che si sceglierà poi, il sottotitolo comunque lo terrei, come proponeva il direttore, perchè sintetizza bene l'andazzo della rassegna.