venerdì 30 aprile 2010

Drive In - Parte II

Stavolta dare un titolo era decisamente più facile...
Poiché sono stato assolutamente bastardo a lanciare l'intenzione di parlare e poi fuggire come un codardo, è giusto che prima di andare a dormire soddisfi la curiosità (di nessuno, parliamoci chiaro; però mi ha fatto piacere che abbiate finto in modo convincente).
Sarebbe stato moooolto più bello dirlo di persona, ma Corso Salani la pensava diversamente, così ha preferito dare il colpo di grazia alle palle di tutti noi, dopo averle sfiancate con il suo bellissimo film. Mai titolo fu più azzeccato di "Gli Occhi Stanchi". Stanchi de vede' quaa mer... bene, chiedo scusa, sicuramente c'è chi avrà apprezzato.
Arriviamo al dunque (se Dio vuole direte voi). Per come la vedo io, abbiamo due strade davanti a noi. La prima è la più semplice; fare qualcosa per noi e noi soltanto. Non è da buttare via, per carità. Scrivere un libro di saggi o qualcosa di simile, organizzare una piccola rassegna da qualche parte. Sicuramente roba tosta, certamente tutt'altro che proibitiva. Non serve dilungarsi molto, tutti noi sappiamo quali potrebbero essere le modalità. Qualcosa di "normale".
La seconda è naturalmente più complessa e, parlo per me, assai più stuzzicante. Il drive-in ne è l'emblema. Però, sempre secondo me, ha più senso darsi veramente da fare e tentare qualcosa che apparentemente sembra improponibile. Dare non solo a noi stessi la soddisfazione di aver tirato fuori qualcosa di buono, ma alla gente qualcosa per cui entusiasmarsi, per cui stupirsi. Sembra un discorso elettorale... comunque, spero di essermi spiegato.
Tornando al drive-in. Mi ha sinceramente stupito l'entusiasmo con cui è stata accolta quella che a stento era una proposta. E, lo ammetto, mi sono gasato. Mentre Corso e Galeazzo ciarlavano, ho divagato parecchio con la mente. Forse trovare il posto non è impossibile. Claudia (qui inizio con i nomi, augurandomi di non sbagliare) ha un bell'agriturismo a Potenza che, mi dicono, fa parte della comunità europea. Quindi non serve il passaporto. Non l'ho vista molto entusiasta all'idea di metterlo a soqquadro (sì! Ho potuto usare soqquadro in una frase!!! Era dalla prima elementare che ci provavo!), ma tant'è. Una buona mazzetta ha sempre fatto miracoli. Elena ha un giardino dove, parole sue, potrebbero entrarci una trentina di macchine. Mica poche. C'è da contare il fatto che una macchina, come minimo, vuol dire due persone. Se la matematica non è un'opinione, nonostante i miei ripetuti tentativi di contraddire questa massima, fanno sessanta individui. Io ho una casa in campagna. Palestrina, vicino Zagarolo, 40 km da Roma. Giardino. Non c'entrerebbero più di una ventina di macchine, a occhio e croce. Non so.
Veniamo ai problemi. Non esistono solo quelli legati ai diritti dei film. Organizzando una cosa del genere da un privato, immagino servirebbero comunque dei permessi. Soprattutto se, come presumo, si chiederanno soldi (o droga e prodotti locali) agli avventori. Mi viene per esempio in mente la mia casa in campagna. E' all'interno di un piccolo comprensorio di quattro villini. Tanto inquinamento acustico. Dubito che i vicini ne sarebbero estasiati. Forse è un inconveniente risolvibile. Credo che tutti voi abbiate visto almeno un film o qualcosa in cui fosse rappresentato un drive-in. Poiché lo schermo era distante da alcune vetture, davano una sorta di altoparlante da ficcare in macchina per l'audio. Non so tecnicamente come sia realizzabile una cosa del genere, ma annullerebbe il rumore del film all'esterno.
Chiedo scusa, mi sto dilungando veramente troppo. Queste cose a voce sarebbero parse più corte. Ma chissene, me ne sbatto. Leggete che dico cose forti.
Ho sentito una cosa veramente interessante due giovedì fa, detta da una ragazza il cui nome sono quasi sicuro sia Silvia. Ha usato la parola marketing. Per lanciarsi in un'avventura simile, è fondamentale mettersi bene in testa il target di persone a cui si "venderebbe" il prodotto. Ne abbiamo parlato, più che altro accennato, con Pietro e Elena. Non si può pensare di metter su un drive-in e proiettare film di Bergman. Il film da drive-in per antonomasia è l'horror. Ma anche il western, come diceva giustamente Pietro (la scelta dei film e dei generi naturalmente sarebbe di tutti, non c'è bisogno che lo dica). Io ho lavorato per un anno in una videoteca e so che la massa due cose ha affittato ininterrottamente senza quasi leggere la trama. Il porno e l'horror. E' chiaro che, pensandoci bene, io metterei a raffica film come "La Casa (Evil Dead)", quel capolavoro di "Bubba Ho-Tep" o roba trash-splatter. Ci sono un mucchio di film di questo genere che da noi non sono arrivati, ma che si possono rimediare sottotitolati in italiano. Il punto non è questo, lo tiro fuori solo in modo discorsivo. Altrimenti sembra che arrivo e detto legge; col cacchio, rimango sempre il signore di due cose per ora... quelle dell'altro post.
Mi sembra di aver detto tutto, o quasi. Vorrei capire quanti di noi sarebbero davvero disposti ad inseguire questo progetto. Altrimenti non vi parlo più, stavolta senza ripensamenti. Scherzo...
Qualsiasi cosa decidiate di fare, potrete contare sul mio 24%.

P.S. vedersi e parlarne seriamente non sarebbe male, vi invito tutti a casa di qualcuno di voi.

Saluti e baci

5 commenti:

  1. Ciao a tutti!! E' il mio primo post...che bello!! Per quanto riguarda la proposta del drive-in lo sconsiglio da me (cioè nel mio agriturismo)solo per un motivo: questa cosa andrebbe pubblicizzata e, perchè no, anche finanziata da qualche ente se si presenta come un evento con ingresso a pagamento!e qui da noi non è facile svegliare coscienze silenti e poco recettive verso qualsiasi cosa che riguardi quella cosa strana che è il cinema e l'arte in generale!! La notizia bella è che, mi sono informata, ed è vero quello che si dice: non serve il passaporto!!(e io che me lo portavo sempre dietro!!!). A me non piacciono i fallimenti quindi mi farebbe stare male se poi al drive-in ci fossimo solo noi con le nostre macchinucce..e non voglio sapere chi sono quelli che, come ipotizzava Riccardo, si infilano la lingua in bocca reciprocamente!!!
    comunque l'idea di fare qualcosa di così difficile da renderci orgogliosi nel momento della riuscita mi stuzzica parecchio, soprattutto se la condivido con voi amichetti di cinema!!!...rileggendo il post mi sono resa conto di non aver apportato nessuna nuova idea...ma perchè ve ne aspettavate qualcuna così velocemente?!!
    A presto,
    besitos

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  2. allora, io, come ho già detto e lo ripeto, ci sto. Partendo dal presupposto che mi piacerebbe molto che fosse Bergman a cambiare il mondo e non i b-movies horror, credo comunque che questi contengano una carica eversiva notevole che è, di per se, un atto critico. Avendo tra noi, a quanto pare, due appassionati di cinema americano, Pietro e Riccardo, sarebbe altresì interessante incentrare la rassegna sull' underground americano, che vanta la caratteristica, quando ben riuscito, di fondere intrattenimento e sperimentazione in salse piuttosto innovative...chessò, mi viene in mente un filmetto che ho visto alla Festa del Cinema di Roma, si chiama "Baghead" dei fratelli Duplass. Beh, era quanto di più metacinematografico e spassoso si possa immaginare con un costo di produzione vicino allo zero assoluto...e questo, per quanto mi riguarda, è un motivo di grande stima verso l' autore -si, sono ancora abbastanza novellevagueana da credere nel cinema povero di mezzi e ricco di pensiero..povera me-.
    inoltre, cinema underground americano significa anche bassissime probabilità che l' autore ci faccia causa o ci venga a picchiare personalmente, ma anche inesistenti possibilità che sia presente...bisona mettere sul piatto della bilancia i due fattori.
    la questione audio interno alle macchine mi sembra piuttosto complessa a dire il vero, ed inevitabilmente comporta degli investimenti che, per tutto il resto, forse riusciremmo a sviare...riguardo il piazzale di casa mia, ragazzi miei io abito in campagna fuori Tivoli, -persino i miei amici hanno bisogno di incentivi notevoli per venirmi a trovare, figuriamoci sconosciuti- i rapporti coi miei parenti sono piuttosto tesi, ragion per cui, se si trovasse una soluzione alternativa ve ne sarei parecchio grata, anche perchè credo necessiteremmo di una location un po' meno periferica...è vero però che la questione audio è la più problematica, perchè comporta un luogo isolato ed un impianto notevole se si vuole evitare l' altoparlantino in macchina...mmmm...ragioniamo tutti sulla questione...tipo...film proittati coi sottotitoli e concerto dal vivo?non si risolve l' inquinamento acustico però...rinnovo l' invito di Riccardo a casa di uno di voi, giovedì dopo pranzo.
    vi saluto e vi amo
    Elenadinfu

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  3. Oh, ragazzi, una precisazione ulteriore: non sto spingendo affiché vengano presi in esame soltanto film di un certo tipo. La scelta delle pellicole da proiettare è un discorso, a questo punto, successivo. E ho citato due luoghi usciti nel discorso ieri, se non si può fare, come dice il profeta, ciccia; comunque penso che il fulcro della questione, ora, è capire se siamo tutti d'accordo sul drive-in e poi ragionare di conseguenza. Altrimenti passare ad un'altra idea.

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  4. Caspita Riccardo, altro che 24%! Qui, minimo minimo siamo arrivati al 56%!!!
    Allora...dove iniziare? L'idea del drive-in mi affascina. Non lo nego. Sarà perchè sono sempre stata esterofila e un tantinello filoamericana culturalmente. Sarà perchè è una cosa che sa così tanto di anni '70 e Grease(che lo so, era ambientato nei '50 quando le ragazzine dividevano ancora i milkshake con i boys). Sarà per una miriade di altri motivi.
    Però, anche se come dicono quelli delle scarpe, impossible is nothing, secondo me è moooolto difficile da realizzare. Anche se fare una rassegna mi piacerebbe molto e di certo sarebbe una bella soddisfazione.
    La soluzione più ovvia e facilmente realizzabile è il libro/raccolta di articoli. Ciò non implica che non possa essere originale, anche nelle modalità di presentazione.
    Comunque, concordo: urge incontro faccia a faccia. Per giovedì dopo pranzo io ci sono. Contatemi pure.

    P.S. Ho appena comprato American Gothic, tanto per rimanere in tema di horror...se mai si dovesse propendere per questa scelta(che mi piace) sarebbe bello mostrare cose poco viste. Underground come suggerivate voi. Ma perchè no? Anche televisive (americane ovviamente). Non so voi, ma io sono una patita di telefilm (come avranno intuito quelli che mi hanno tra i contatti su facebook) ed aprirsi anche a questo mondo non sarebbe male visto che cinema e TV, specie in America sono sempre più vicine!

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  5. Eleonora, te lo dico... tu ed io andremo d'accordo.

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