Saluti e baci
martedì 27 aprile 2010
Daocmuqne
Come potete notare, non mi piace dare titoli. In realtà non ne sono troppo capace, perciò ho digitato a caso lettere sulla tastiera. Prima di tutto, anche se ho già espresso un conciso parere come commento del post inaugurale, volevo rinnovare i complimenti all'autore di questo blog. Bella la scelta dei Power Rangers come header e la foto di Lucky Luke sulla destra. Sì, header è una parola che ho imparato da poco e non vedevo l'ora di usarla.
Ok, idiozie a parte. Cercherò di essere serio, per quanto il mio cervello lo consenta, perché vorrei condividere un sogno cinefilo con voi, ragazzi belli e simpatici. Non è precisamente un suggerimento per il lavoro che, spero, ci accomunerà nei prossimi mesi e ci porterà alla ribalta dell'universo, facendo di noi i signori indiscussi del creato. Anche perché per ora bisogna mantenere i piedi per terra, come sto facendo io. Poiché in questo momento (occhio alla poetica citazione) siamo i signori di due sole cose, del cazzo e della merda.
Insomma, vi racconto queste cose, magari ne nasce casualmente un'idea parallela decente. Non che le vostre siano da buttare, anzi. Ma volevo tentare di dare il mio contributo, rimanendo sotto la soglia del mio 24%.
Dovete sapere che, fra le mie troppe manie e passioni, sono assolutamente assuefatto dalla cultura americana. Musicale, anni '50 e '60 soprattutto, ma anche in altri campi. Come, naturalmente, il cinema. Forse il proposito era inconsciamente in me già da prima, ma la vera svolta è sicuramente segnata dall'incontro con uno scrittore texano, Joe R. Lansdale. Che, fra le altre cose, ho avuto il piacere e l'onore di conoscere in carne ed ossa. Lui, per chi non lo conoscesse, è una mente geniale e contorta. Capace di scrivere di tutto in modo sempre ineccepibile. Il suo più grande romanzo, almeno secondo il mio modestissimo (ma quando mai...) punto di vista, si intitola: la notte del drive-in. Non mi posso permettere una lunga digressione sull'autore in questa sede. Comunque. E' questa la parola magica: drive-in. Estati calde e appiccicose, dove l'unico sollievo è dato da quel rifolo di vento che puntualmente si palesa ogni due ore, carcasse di auto che si mettono in moto con uno sputo e quattro ave maria, corpi di adolescenti infoiati che si avvinghiano l'uno all'altra con foga e inesperienza. Terra secca e polverosa, carretti di hot-dog, bibite e popcorn. E il grande schermo. Maratone di film, possibilmente horror, che solo un vero appassionato segue con devozione e dedizione. Gli altri, quelli meno sfigati, hanno la lingua nella gola della dama di turno. Mentre Jason, Freddy, Micheal e Faccia di Cuoio sventrano avvenenti donzelle. Mentre Ash si taglia una mano. Mentre scorrono fiumi di sangue.
Mi auguro di essere stato abbastanza evocativo. Vi assicuro che potrei continuare per giorni. Questo è il mio sogno. Uno dei tanti. Complicato, probabilmente, da realizzare. Semplice da esporre a voi.
That's all folks.
Saluti e baci
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Non potevi essere più evocativo!! L'idea del drive-in mi sembra assolutamente geniale... non è logisticamente facile da realizzare per gli spazi e le attrezzature, ma neanche le altre idee lo erano.... per me ci si può lavorare sopra... mi piace!!
RispondiEliminaA Ricca' (come si dice a Roma...?), ma 'ndo cazzo sei stato tutto 'sto tempo? Ti prego donaci altre evocazioni di questo tipo!
RispondiEliminami piace tantissimo!!!!rinnovo i complimenti al germe del genio,anche se oggi pomeriggio non ci rivolgerai cmq la parola, ne noi a te (scherzo, ormai ti amiamo)
RispondiElimina